
Quando si parla di sport da combattimento, una delle prime immagini che ci viene in mente è quella delle mani dei pugili coperte da enormi guantoni. I guanti da boxe sono infatti un accessorio fondamentale per il pugile e hanno un duplice scopo. Da un lato, proteggono le mani del pugile da eventuali fratture nel momento in cui colpiscono l’avversario, dall’altro lato i guanti sono necessari per evitare di infliggere gravi ferite al copro e soprattutto al volto dell’avversario.
L’evoluzione e la nascita delle diverse tecniche di combattimento ha portato allo sviluppo di diversi tipi di guantoni, ognuno dei quali presenta delle caratteristiche specifiche per una particolare attività di fighting.
Tutti i tipi di guanti da boxe
Innanzitutto, è possibile distinguere i guanti utilizzati in allenamento da quelli specifici per il combattimento.
In allenamento, infatti, il pugile può servrsi dei cosiddetti guanti da sacco che risultano in generale più leggeri, meno protetti e meno imbottiti rispetto ai guantoni da combattimento. Inoltre, lo spazio destinato al pollice risulta nella maggior parte dei casi aperto e in generale, anche se chiuso, non è imbottito. Esistono anche i guanti da sparring, utilizzati nell’allenamento con un compagno; questi guanti sono piuttosto pesanti, in quanto hanno lo scopo di allenare il pugile ad applicare una forza maggiore nel momento in cui sferra il colpo e in quanto sono dotati di una spessa imbottitura che protegge le mani.
Tra i guanti da combattimento si ritrovano quelli per dilettanti, caratterizzati dalla chiusura in velcro e da una speciale imbottitura antishock che consente di proteggere al massimo non solo la mano di colui che colpisce, ma anche il corpo di chi è colpito. I guanti da combattimento professionale si distinguono, invece, per la chiusura con dei lacci, fissati e coperti con del nastro adesivo; il peso di questi guanti è leggermente inferiore rispetto a quello dei guanti per dilettanti, in quanto essi sono privi dell’imbottitura antishock.
Guanti diversi per diverse discipline
Nelle discipline di semi-contact o di Arti Marziali Miste (note come MMA, ovvero Mixed Martial Arts) sono utilizzati dei guanti completamente diversi rispetto a quelli indossati dai pugili, proprio perché le esigenze di combattimento sono diverse.
Ad esempio, per la pratica della Muay Thai si possono utilizzare dei guantoni specifici che rendono possibile afferrare con facilità l’avversati per effettuare delle proiezioni e aiutano, inoltre, a restare legati all’avversario stesso più a lungo. Questi guantoni, a differenza di quelli da boxe, consentono di effettuare la “presa” con tecniche legittime.
Per la kick-boxing, invece, il guantone è caratterizzato da un’imbottitura anche in corrispondenza del palmo. Infatti, in questa disciplina di combattimento il fighter deve cercare di parare i calci sferrati dall’avversario; per questo motivo le sue mani richiedono una protezione superiore. Inoltre, soprattutto in allenamento, i fighters utilizzano guantoni con una protezione anche in corrispondenza del polso per evitare infortuni.
Invece, i guanti da MMA presentano, in generale, una chiusura in velcro e una protezione leggermente imbottita solo sul dorso della mano: infatti, il palmo risulta scoperto, così come tutte le dita. Più leggeri ancora sono, infine, i guanti da palestra il cui scopo principale è quello di proteggere il palmo della mano dall’attrito che si genera quando si usano macchine e macchinari per allenarsi.